Paesaggi mutanti nella città eterna…
Ciò che è passeggero, come una nuvola, un riflesso di luce su uno specchio d’acqua, un’ombra, un battito d’ali, porta con se il senso della vita come eterno mutamento e trasformazione. Così è per l’effimero urbano, reticolo di segni, di spiritualità e di umanità passeggere, spazio abitato da comunità stratificate nel tempo, perennemente in transito.
Alla periferia orientale di Roma, nel quartiere Pigneto-Prenestino, crocevia di culture e di varia umanità, le rovine dell’ex fabbrica SNIA Viscosa, che fu uno dei più grandi opifici d’Italia, giacciono come relitti abbandonati dall’uomo alla deriva, nell’abbraccio avvolgente della natura che, silenziosamente, quello spazio va trasformando e rigenerando.
Molti anni fa, in modo del tutto accidentale, qui si è formato uno specchio d’acqua, alimentato dalle acque sorgive del fosso della Marranella. Finora i tentativi di speculazione edilizia sono stati frenati dalla combattività dei residenti che difendono la destinazione dell’area a Parco pubblico. Una serie di eventi casuali e non pianificati ha quindi imprevedibilmente trasformato l’area industriale degradata in un sito da salvaguardare.
Progetto partecipante al LabdiCult Fiaf, 2019, sul tema “L’Effimero e l’Eterno” e inserito nella Mostra collettiva allestita presso la Galleria Fiaf Umbria, Museo Civico di Palazzo Penna, Perugia